Lettera del Parroco (e avvisi dal 17 sett. al 3 ott.) |
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domenica 26 settembre 2010 |
Accolti dagli amici in ParadisoIn quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: "Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare". L'amministratore disse tra sé: "Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione?" [...]. Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: "Tu quanto devi al mio padrone?". Quello rispose: "Cento barili d'olio". Gli disse: "Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta". [...] Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce. Il padrone lodò l'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza: il padrone loda chi l'ha derubato. Questa conclusione sorprendente è il nodo cruciale del racconto che ha il suo punto di svolta in una domanda: e adesso che cosa farò?
La soluzione adottata è quella di continuare la truffa, anzi di
allargarla, eppure accade qualcosa che cambia il senso del denaro, ne
rovescia il significato. L'amministratore trasforma la ricchezza in
strumento di amicizia; regala pane, olio - vita - ai debitori; fa di ciò
che ha un sacramento di comunione. La ricchezza di solito chiude le
case, tira su muri, installa allarmi; ora invece il dono le apre: mi
accoglieranno in casa loro. Gesù commenta la parabola con una parola
bellissima: «Fatevi degli amici con la ricchezza», la più umana delle
soluzioni, la più consolante, donando ciò che potete e più di ciò che
potete, ciò che è giusto e perfino ciò che non lo è! Non c'è
comandamento più gioioso e più nostro. E contiene la saggezza del
vivere: chi vince davvero nel gioco della vita? Chi ha più amici, non
chi ha più soldi. Notiamo le parole precise di Gesù: fatevi degli amici
perché essi vi accolgano nella casa del cielo. Essi, non Dio. E non solo
qua, ma nella vita eterna, hanno loro le chiavi del paradiso. Ma nelle
braccia di chi hai aiutato ci sono le braccia di Dio. Perché il
disonesto, e lo sono anch'io che ho sprecato tanti doni di Dio, sarà
accolto nel Regno? Perché lo sguardo di Dio non cerca in me il male che
ho commesso, ma il bene che ho seminato nei solchi del mondo. Non
guarderà a te, ma attorno a te: ai tuoi poveri, ai tuoi debitori, ai
tuoi amici. Sei stato disonesto? Ora copri il male di bene. Hai causato
lacrime? Ora rendi felice qualcuno. Hai rubato? Ora comincia a dare. La
migliore strategia che Dio propone: coprire il male di bene. E adesso
che cosa farò? Senza volerlo l'amministratore fa qualcosa di profetico,
opera verso i debitori allo stesso modo con cui Dio continuamente opera
verso l'uomo: dona e perdona, rimette a noi i nostri debiti. Che fare?
In tutte le nostre scelte il principio guida è sempre lo stesso: fare
ciò che Dio fa, cuore di tutta l'etica cristiana. Siate misericordiosi
come il Padre... amatevi come io vi ho amato... Mi piace questo Signore
al quale la felicità dei figli importa più ancora della loro fedeltà,
che pone le persone prima dei suoi interessi, prima del suo grano e del
suo olio, che accoglierà me, fedele solo nel poco e solo di tanto in
tanto, proprio con le braccia degli amici, di coloro con cui avrò creato
comunione. (Letture: Amos 8,4-7; Salmo 112; 1 Timoteo 2,1-8; Luca
16,1-13).
Mentre attendiamo di completare questo mese di Feste Parrocchiali con
la festa di Castiglione, ci incamminiamo verso il nuovo anno 2010/2011
con alcuni appuntamenti parrocchiali. Ci guidi come una luce questa
conoscenza dello stile di Dio, che a volte spiazza i nostri calcoli
umani.
Don Davide
(parroco)
Scarica la lettera del Parroco comprensiva degli avvisi dal 17 sett. al 3 ott. 2010 (219.33 kB)
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