lunedì 04 gennaio 2010 |
Carissimi parrocchiani,
riprendo alcune parole che il papa
Benedetto XVI ha rivolto al convegno europeo degli operatori
vocazionali quest'estate, il 4 luglio. Vorrei introdurre così un tema
sul quale avremo modo di riflettere lungo tutto il mese di gennaio,
grazie ai testi delle chiamate dei primi discepoli. Dice il Papa:
[...] Cari amici, siate seminatori di fiducia e di speranza. E' infatti profondo il
senso di smarrimento che spesso vive la gioventù di oggi. Non di rado le parole
umane sono prive di futuro e di prospettiva, prive anche di senso e di sapienza.
Si diffonde un atteggiamento di impazienza frenetica e una incapacità a vivere
il tempo dell'attesa. Eppure, questa può essere l'ora di Dio: la sua chiamata,
mediata dalla forza e dall'efficacia della Parola, genera un cammino di speranza
verso la pienezza della vita. La Parola di Dio può diventare veramente luce e
forza, sorgente di speranza, può tracciare un cammino che passa attraverso Gesù,
"via" e "porta"; attraverso la sua Croce, che è pienezza d'amore. E' questo il
messaggio che ci viene dall'Anno Paolino appena concluso. San Paolo, conquistato
da Cristo, è stato un suscitatore e formatore di vocazioni, come si vede bene
dai saluti delle sue lettere, dove compaiono decine di nomi propri, cioè volti
di uomini e donne che hanno collaborato con lui nel servizio del Vangelo. Questo
è anche il messaggio dell'Anno Sacerdotale appena iniziato: il Santo Curato
d'Ars, Giovanni Maria Vianney - che costituisce il "faro" di questo nuovo
itinerario spirituale - è stato un sacerdote che ha dedicato la sua vita alla
guida spirituale delle persone, con umiltà e semplicità, "gustando e vedendo" la
bontà di Dio nelle situazioni ordinarie. Egli si è così dimostrato un vero
maestro nel ministero della consolazione e dell'accompagnamento vocazionale.
L'Anno Sacerdotale offre pertanto una bella opportunità per ritrovare il senso
profondo della pastorale vocazionale, come pure le sue scelte fondamentali di
metodo: la testimonianza, semplice e credibile; la comunione, con itinerari
concertati e condivisi nella Chiesa particolare; la quotidianità, che educa a
seguire il Signore nella vita di tutti i giorni; l'ascolto, guidato dallo
Spirito Santo, per orientare i giovani nella ricerca di Dio e della vera
felicità; e infine la verità, che sola può generare libertà interiore. [...] (Link al messaggio integrale)
In
questo momento di transizione fa bene a tutti noi il richiamo del papa
ad essere fedeli alla nostra vocazione e seminatori di fiducia e
speranza. Sicuramente i giovani che ci incontrano saranno aiutati a
guardarsi dentro e a fare verità con le loro profonde esigenze.
don Davide
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